Gli horror games a confronto tra ieri e oggi

Visuale fissa, arcaica grafica 3D, la sensazione onirica e disturbante di un limitato controllo della situazione, il buio più inquietante.
Queste erano le semplici caratteristiche che distinguevano i giochi horror degli anni 90 e gli inizi degli anni 2000. Cosa è cambiato da ieri a oggi? TUTTO.
Oggi mi ero soffermato su una notizia, ovvero l' imminente uscita di Resident Evil 2 il remake il prossimo gennaio 2019, capitolo fortemente voluto dai fan della saga suddetta perchè essere tra i più apprezzati della serie.

Partiamo da qui: dall' immagine che potete osservare si possono chiaramente vedere gli enormi cambiamenti che il remake di resident Evil porterà alla sua vecchia copia. E la domanda sorge spontanea: sarà spaventoso e inquietante come il vecchio gioco, oppure apporterà un nuovo tipo di emozione?
Da qui la mia riflessione sui nuovi giochi horror di oggi:
non fanno paura.
Lo so cosa state pensando, lasciate che vi esponga il mio pensiero a riguardo. Io appartengo alla vecchia generazione dove ha conosciuto i giochi horror negli anni 90, e quei giochi all' epoca, come ad esempio Alone In The Dark o Resident Evil 3, li ricordo perfettamente per i traumi che mi hanno causato, per la visuale fissa e la sensazione disturbante del limitato controllo, nonchè le atmosfere cupe, la grafica che distorceva le cose intorno ma fatte talmente bene che anche se erano fisse e non potevi muoverle, ti davano comunque quella sensazione di realismo e disturbo che la grafica moderna di oggi non potrà mai darci. Quindi, quando dico che i giochi di oggi non mi fanno paura, parlo proprio di questo, le atmosfere di una volta sono andate perse a favore delle dinamiche action e realistiche, che da un lato dovrebbero coinvolgerci di più, ma non è così. A volte le dinamiche action sono perlopiù automatiche e facili da eseguire.


Ora voglio portarvi nel mondo onirico di Alone In The Dark the new nightmare. Voglio focalizzare la questione su come questo gioco per me ha avuto il suo successo: il buio inquietante. Questo gioco è stato uno dei maestri degli ambienti cupi e tenebrosi, e le inquadrature fisse che presentava erano pura magia, ancora oggi se ci rigioco, soprattutto in una stanza buia, mi viene la pelle d'oca e provo un profondo senso di inquietudine, e inoltre non servivano i Jumpscare, perchè il gioco è in grado ancora oggi di farci sentire in un eterno stato di inquietudine con le musiche e il resto. Invece il nuovo capitolo, Alone In The Dark Inferno, non è la stessa cosa. Il gioco l'ho apprezzato per le nuove dinamiche e il gameplay, ma non incute nessun timore, tranne quando finivi le munizioni e gli accendini per dare fuoco ai mostri, unico modo per ucciderli, e dovevi solo fuggire poi. Le musiche sono anche emozionanti, e a tratti inquietanti, ma non quanto il suo predecessore. Il gioco di per sè l'ho apprezzato a parte il finale, ma non mi è rimasto quanto il vecchio capitolo, perchè penso che non sia riuscito nel suo intento di essere un vero horror.

Nell' immagine che segue, potrete riconoscere Alan Wake videogioco per Xbox 360 e Microsoft Windows, sviluppato dalla Remedy Entertainment, uscito ufficialmente il 14 maggio 2010.
Questo gioco per me è stato l' erede spirituale di Alone In The Dark per atmosfere e inquietudine di gioco (vi ricordo che questa è solo una mia opinione, non dovete prendermi sul serio).
Questo è l' esempio di come si possano ancora fare giochi horror iconici e inquietanti.


Le immagini anticipano cosa voglio parlare adesso, ovvero Silent Hill, saga ormai dimenticata dalla konami, dopo P.T. (forse codesto gioco era la soluzione, ma non lo sapremo mai).
Questo gioco è stato un altro horror che ci ha traumatizzati tutti, e i capitoli più recenti tra cui Homecoming e Downpour sanno il fatto loro per il fattore inquietudine e il gusto dell' orrido. Certo non sono tra i capitoli più celebri della saga, ma a parer mio si fanno rispettare, è chiaro che come per i resident evil i primi capitoli siano i migliori, mentre gli ultimi vantano solo un comparto grafico migliore, ma degno di nota. Infatti penso che il punto di forza qui sia proprio la grafica che rende più orridi i classici mostri di Silent Hill e più inquietante l' ambientazione coperta dalla tipica nebbia della ridente "Collina silenziosa". Inoltre il gameplay potenziato ma non troppo ha aiutato molto questi capitoli a far sentire il giocatore impotente e limitato in certi casi, nel mio caso mi sono sentito riportato ai bei vecchi tempi dei giochi horror ma con l'innovazione della grafica. Sono rimasto estasiato ed intimorito.
Con questo voglio portarvi alla mia conclusione finale di questa riflessione. I giochi horror di oggi, non sono per tutti, soprattutto per i più nostalgici che hanno vissuto i veri giochi horror, irriproducibili oggi, perchè nonostante siamo nostalgici, vogliamo sempre di più dalle meccaniche odierne. E per questo che oggi ci vogliono portare sempre di più i remake dei giochi più celebri o le remastered.
Ma, secondo me non basta semplicemente giocare ad un remake per tornare alle vecchie paure di una volta che hanno reso celebri taluni giochi. Le giovani menti che si affacciano agli horror game odierni, potrebbero provare delle nuove paure e goderseli, anche se sono degli action horror movie, fatti di jumpscare e clichè. Ma noi della vecchia scuola probabilmente abbiamo bisogno di vivere di persona tali horror per provare di nuovo la paura di una volta, forse il VR è la soluzione alle nostri menti ormai consumate dai giochi straripetuti di oggi, ecco perchè la scelta dell' immagine iniziale di questo articolo.
Ovviamente questa è una mia semplice opinione, non triggeratevi troppo, e fateci sapere se siete d'accordo o meno.
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