I MAIALI NON SOGNANO CONIGLIETTE SENPAI!

Con un titolo così e una ragazza vestita da coniglietto come copertina della serie cosa ci si può aspettare da quest’anime? Il solito ecchi?
Il solito anime con il solito giapponese qualunque che va dietro alla solita ragazza carina, tra gag irrealistiche e perdite di tempo?
E invece, no. Beccatevi sto Seinen.
Opening!
Rascal Does Not Dream of Bunny Girl Senpai (Titolo Originale: Seishun Buta Yarō wa Bunny Girl-Senpai no Yume o Minai) nasce come light novel (2014) e da lì viene trasposto prima in manga (2016) e poi in anime (2018).
La coniglietta che vediamo è Mai Sakurajima, una studentessa al terzo anno delle superiori che ha da poco ricominciato a frequentare le lezioni scolastiche dato che ha preso una pausa dal suo lavoro di modella e attrice. Fin qui nulla di inconsueto nella trama.
Il protagonista della serie però non è lei, ma Sakuta Azusagawa, uno studente del secondo anno della stessa scuola che viene isolato dalla quasi totalità del corpo studenti a causa di voci circa un suo coinvolgimento in una rissa grave. Ma di tutto ciò al ragazzo non frega nulla dato che per la sua filosofia di vita gli basta avere giusto un paio di amici fidati che durino tutta la vita, e tale requisito viene soddisfatto dal suo amico Yūma Kunimi e dall’amica Rio Futaba.
Se per lui va bene condurre una vita scolastica isolata, però, ciò che lo incuriosisce è il fatto che anche Mai conduca una routine simile, ma la risposta che si dà a tale domanda è che tutto dipenda da l’atmosfera sociale che vige in ogni scuola. Ovvero che a corsi ormai iniziati la struttura sociale di ogni classe, con i vari gruppetti ecc., si sia ormai già delimitata e nessuno vuole rischiare di rompere tale equilibrio sociale ed essere etichettato come “seccatura” o “altezzoso” per aver avvicinato quella che è praticamente un’estranea. Ogni studente giapponese, in fondo, non vuole altro che sentirsi al sicuro seguendo la massa, e distinguersi uscendo da essa non fa altro che esporlo a pericoli. La prima stranezza arriva quando Sakuta incontra Mai aggirarsi per la biblioteca con un costume da coniglietta e nessuno a parte lui sembra riuscire a vederla. Da qui il ragazzo scoprirà che il problema di Mai non è solo l’ecosistema sociale della scuola, ma che ogni giorno sempre più persone smettono totalmente di percepire l’esistenza della ragazza, che difatti inizia ad affrontare seri problemi, come quello di dover comprarsi da mangiare. Nonostante la riluttanza di Mai, Sakuta si impone di aiutare la ragazza perché riconduce il problema a quello che chiama “Sindrome dell’adolescenza” una sindrome misteriosa che in passato ha colpito anche lui e sua sorella minore Kaede. Di fatti due anni prima Kaede fu vittima di cyberbullismo da parte di compagni di classe e a causa di ciò iniziarono a comparire misteriosi segni di autolesionismo sul corpo della ragazza, che finì anche con il perdere la memoria a causa del trauma. Alcuni grossi graffi comparvero anche sul busto di Sakuta, mandandolo all’ospedale e lasciandogli enormi cicatrici (da qui le voci circa una rissa). Ovviamente nessuno credeva che le ferite dei ragazzi fossero comparse da sole e quindi i due restarono sempre più isolati, mentre con il proseguire di questa situazione anche la psiche di loro madre cedette. A quel punto il padre dei due decise di affidare Kaede alle cure del fratello, mentre lui si sarebbe preso cura della moglie in un’altra casa. Da allora Sakuta e Kaede vivono da soli in casa, con la ragazza che però a causa del trauma vissuto ha paura dell’esterno e passa le sue giornate chiusa in casa indossando un kigurumi da panda e aspettando il ritorno a casa di Sakuta mentre gioca con il loro gatto.

Tornando al presente, per il problema di Mai, Sakuta chiede consiglio all’amica Rio che però non crede all’esistenza della “Sindrome dell’adolescenza” e da brava membro del club di scienze riconduce tutto alla fisica. Come nell’esempio del gatto di Schrödinger, che nella scatola si trova in uno stato di sovrapposizione quantistica, contemporaneamente sia vivo che morto, l’unico modo per risolvere il quesito è quello di aprire la scatola e dare così attenzione ad uno dei due stati che diviene quello reale. Allo stesso modo secondo Rio, Mai si trovo in uno stato di sovrapposizione e l’unico modo per portare la ragazza in questa realtà è quello di dargli attenzione, perché ogni oggetto senza attenzione è come se non esistesse. La causa scatenante di ciò è stata proprio la scomparsa di Mai da riviste e televisione e tale volontà di non essere vista della ragazza ha dato il via alla “Sindrome dell’adolescenza”. Sakuta riesce ad estorcere a Mai la verità su questa sua decisione, ovvero una ripicca nei confronti di sua madre che le fa anche da manager, e nella speranza di trovare qualcun altro che riesca a percepire Mai parte insieme a lei per recarsi nella città vicina. Ma durante il viaggio i due non trovano nessuno e Sakuta confuta anche la teoria di Rio secondo cui dopo essersi addormentati ci si dimentica dell’esistenza della ragazza e non si percepisce la sua presenza. Da qui il ragazzo si ripromette di trovare una soluzione il prima possibile e promette a Mai di non lasciarla sola. Tornati in città Sakuta scrive un diario per sé stesso su tutto ciò che è accaduto, nel caso si addormentasse e inizia a passare le successive nottate in bianco. Mai, accortasi che il ragazzo non stava più dormendo da giorni decide allora di liberarlo dal peso e gli fa bere di nascosto del sonnifero.
Al risveglio Sakuta, come tutti, si ritrova in un mondo senza Mai e anche le sue stesse parole sul diario non gli dicono nulla. Una volta arrivato a scuola inizia a notare alcune stranezze tra i racconti dei suoi compagni e i suoi ricordi, stranezze che combaciano con ciò che è millantato nel diario, ma è solo durante il compito in classe che la sua attenzione viene focalizzata su un quesito in un particolare, un kanji che gli era stato spiegato la sera prima dalla stessa Mai, spostando così l’attenzione dal Kanji alle mani della ragazza e riportandola così nella sua realtà. Ricordatosi all’improvviso di tutto il ragazzo allora decide di correre via dalla classe e andare nel cortile della scuola per gridare a pieni polmoni, in modo che tutti possano sentirlo, una sua dichiarazione d’amore nei confronti di Mai. Questa soluzione riporta l’attenzione di tutta la scuola sul nome della ragazza, che così torna reale per tutti. Da qui inizia la relazione romantica tra Mai e Sakuta e iniziano le varie avventure del ragazzo, che un po’ come Koyomi Araragi nelle Monogatari Series, diventa una calamita per le ragazze affette dalla “Sindrome dell’adolescenza”.

Finirà in un loop temporale causato da Tomoe Koga, una ragazza del secondo anno che basa la sua vita sul fare ciò che può piacere agli altri e alle sue amiche perché ha il terrore di rimanere da sola. Velata rappresentazione di una società che si preoccupa dell’apparire e dell’essere sempre online, pena l’essere ignorato e quindi inesistente per gli altri.
Dovrà trovare una soluzione alla comparsa di due Rio Futaba, causate dalla doppia auto considerazione di sé della ragazza che, già in crisi a causa di un amore impossibile, valuta il suo bel corpo come suo unico modo per attirare l’attenzione degli altri, ma allo stesso tempo odia tale corpo perché consapevole che le attenzioni che attira sono solo di natura immorale. Altra velata rappresentazione di una società che spinge alla creazione e al consumo di eros per dare emozioni reali ai consumatori, eros che però è appunto monouso e svanisce dopo il suo consumo lasciandoci con nulla.
Dovrà risolvere il problema dello scambio di corpo tra Mai e sua sorella minore Nodoka Toyohama, causato dall’invidia e odio che quest’ultima prova verso la sorellastra per via dei suoi successi e le conseguenti aspettative e paragoni che la madre ripone nei suoi confronti.
Infine, dovrà fare i conti con il trauma della sorella e la sua amnesia. Quest’ultima per non rappresentare un peso per suo fratello si prefiggerà l’obiettivo di riuscire a ritornare a scuola tramite step. Il suo obiettivo è quello di riuscire a lasciare il luogo sicuro che vede nella casa e nella presenza di Sakuta per tornare nel pericoloso mondo esterno e infine nel luogo che l’ha ferita. Ma superare il trauma vuol dire anche recuperare la memoria e ritornare alla propria personalità originaria, abbandonando la personalità bisognosa che si è vissuta in questi due anni.

La serie dunque, come visto, tratta di vari argomenti anche seri e riesce a farlo tramite dialoghi e personaggi realistici e ben strutturati. Sono proprio i personaggi e le loro reazioni i punti di forza della serie. Mai Sakurajima è senza ombra di dubbio una waifu material*, con i suoi atteggiamenti che vanno dal distaccato raziocinio a momenti di estremo romanticismo, ricordando parecchio in quest’ultimi i modi di Hitagi Senjougahara delle Monogatari Series. Come detto in precedenza probabilmente tutta la serie ha preso abbastanza spunto dalle Monogatari. A livello grafico però non segue lo stile sperimentale di quest’ultime ma invece scegliere un’animazione di tipo standard che mantiene un buon livello per tutta la durata della serie. Da menzionare sono comunque gli sfondi, che sono perfette rappresentazione grafiche dei luoghi reali in cui si svolge la storia. Per chi è interessato i ragazzi di AnimeClick hanno realizzato un reportage fotografico che paragona appunto i luoghi reali e le loro rappresentazioni:
https://www.animeclick.it/news/78114-seishun-buta-yaro-alla-scoperta-dei-luoghi-dellanime
Per il reparto sonoro, a parte l’opening e l’ending non c’è nulla di speciale da menzionare, ma la musica semplicemente accompagna come sottofondo la storia senza nulla di particolarmente rilevante.
In conclusione, la serie è consigliata da guardare e purtroppo sono solo 13 episodi. Ma il finale, e le domande ancora irrisolte fanno pensare e sperare la maggior parte dei fan in una seconda stagione. Quello che è certo è che questa estate 2019 verrà proiettato un film diretto seguito della serie dal titolo “Seishun Buta Yarō wa Yume-Miru Shōjo no Yume o Minai” (Rascal Does Not Dream of a Dreaming Girl).
Voto: 9
Voto MyAnimeList: 8.59/10

*Per i meno esperti, a differenza della waifu che è la miglior ragazza della serie o dell'intera stagione, la waifu material è la ragazza di cui ci si innamorerebbe se esistesse nel mondo reale.
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