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Digitaly Arts: intervista al CEO di questa software house italiana

Quando un gruppo di ragazzi uniti da un'unica passione decidono di cimentarsi in un progetto videoludico tutto italiano, ecco che nasce Digitaly Arts. Essa è una software House, attualmente impegnata nello sviluppo di un videogioco survival horror chiamato Moon Plague.

Noi della redazione di Nerderia in Compagnia, nell' intento di sostenere questi ragazzi e questa nuovissima software house italiana, vogliamo far conoscere a tutti il progetto a cui stanno lavorando. E settimanalmente stanno mostrando dei lavori di concept art del videogioco suddetto, sulle loro pagine social, per avere feedback. Moon Plague promette di essere un horror dalla forte caratterizzazione psicologica dove il terrore sarà presente in ogni angolo, come succedeva in vecchi titoli del passato, come i primi Silent Hill o Resident Evil, con un gameplay attuale e moderno, e sarà in terza persona ambientato in un futuro non troppo lontano in cui l’umanità è riuscita a colonizzare la Luna. Il tema sarà l' infezione.


Abbiamo intervistato il CEO, Cofounder e Creative Director della software house, Nicola Gaeta di Avellino, che ci ha raccontato un po' l'origine del progetto, l'impegno nel cominciare lo sviluppo, e soprattutto come sono stati finanziati e incentivati vincendo un bando di concorso della regione Lazio.


Nicola si è lureato in Informatica presso l’Università degli Studi di Salerno, per poi proseguire I suoi studi specializzandosi nello sviluppo di videogiochi, in Game Programming presso l’Accademia Italiana Videogiochi di Roma. Nicola è sempre stato un forte appassionato di videogiochi e dello spazio fin da ragazzino, negli anni ha studiato e si è formato con forte impegno, ha sviluppato decine e decine di piccoli progetti personali (dei quali uno pubblicato su Steam), prima di poter arrivare a realizzare il suo sogno, fondare una sua startup e provare a realizzare un vero e proprio videogioco. Ed è dall’incontro delle sue due grandi passioni che nasce la sua idea per un videogioco survival horror ambientato sulla luna.


Vi riportiamo le sue parole durante l'intervista: "Tutto è nato all' inizio del 2021. Avevo in mente un vecchio videogioco per Ps2, Extermination, un survival horror con una meccanica particolare, ovvero l'infezione. Ho pensato di riportarla in vita mettendola al centro di un gameplay simile a quello di Dead Space. Come ambientazione ho pensato subito alla Luna perchè penso sia artisticamente molto affascinante e perfetta per la storia che volevo raccontare. Sono stato sempre appassionato dello spazio e ho sempre letto tante informazioni riguardo ai piani di colonizzazione della NASA e altri enti simili. Ho, quindi, iniziato a pensare a come sarebbe stata una storia intima e tormentata ambientata su una colonia lunare. Successivamente, ho contattato un gruppo di colleghi, specializzati anche loro nel game development, con i quali avevo già lavorato in passato e con i quali si era creato un grande affiatamento. Ricordo che scherzavamo sul fatto di creare una nostra software house. Ho proposto loro di candidare questa idea di gioco ad un bando della regione Lazio. Abbiamo creato una sorta di prototipo (anche se non è il termine corretto, sarebbe opportuno chiamarlo pretotipo) basato su un sistema che avevo già progettato come esercizio. In tre settimane, con l' aiuto dei miei compagni, lo abbiamo portato a termine e candidato al Cinecittà Gamehub. Se ci avessero selezionati, a Settembre avremmo dovuto seguire un corso imprenditoriale per diventare una software house. Eravamo solo in nove persone inizialmente (programmatori e grafici, io avevo iniziato come game programmer e ho continuato poi come creative director). La nostra idea era quella di voler essere una vera e propria software house e non solo un gruppo di amici che sviluppava videogiochi; ho deciso, quindi, in attesa dell’esito del bando di Cinecittà Gamehub, di partecipare ad un altro percorso di training e di incubazione per startup, Dock3, insieme a Mattia Semioli, l'attuale nostro CTO . Dock3 era un percorso, organizzato anch' esso dalla regione Lazio, che mirava ad aiutare dei team con una idea imprenditoriale a diventare qualcosa di più, una startup. A Maggio iniziammo la nostra formazione presso Dock3 che durò tre mesi. Durante questo percorso alla mia idea di gioco originaria si era aggiunta anche l'idea aziendale di riportare in vita atmosfere e meccaniche di videogiochi del passato, modernizzandole con le tecnologie attuali. Al team, intanto, si aggiunsero tre concept artist. Alla fine del percorso fummo selezionati su circa trenta startup, arrivammo in sette in finale e ci classificammo terzi vincendo un premio di 5000 euro di incentivo dalla regione Lazio per proseguire il nostro cammino. Fummo valutati da una giuria di investitori e membri della regione. Il nostro progetto fu messo momentaneamente in pausa durante l’estate per un paio di mesi. A settembre arrivò finalmente l’esito dell’altro bando, ben più importante, che stavamo aspettando, ma ahimè non fummo selezionati. Molto probabilmente avevamo presentato il progetto in un stato troppo embrionale. Nel frattempo, avevo iniziato a fare almeno una call al giorno per cercare I profili mancanti del team, ho continuato I miei studi, ho seguito un corso di sceneggiatura portando avanti il progetto. L’esito negativo del bando non ci ha tuttavia scoraggiati, ad ottobre ufficialmente abbiamo costituito Digitaly Arts come startup innovativa di videogiochi, e abbiamo continuato lo sviluppo di Moon Plague. Attualmente il team si è ingrandito, siamo circa venti persone, e siamo molto concentrati sullo sviluppo del gioco. Siamo arrivati ad un traguardo molto importante: stiamo partecipando ad un altro grande percorso che vanta grandi nomi nazionali ed internazionali, ma per ora non posso rivelare precisamente di cosa si tratta, scoprirete tutto presto".


Per il resto vi consigliamo caldamente di seguire questi ragazzi e questa software house sui loro siti sotto il nome di Digitaly Arts, dove pubblicheranno presto nuovi concept, modelli e contenuti del gioco in fase di sviluppo, e pian piano potreste saperne di più. Inoltre, sono anche disponibili a discutere su differenti videogames, in questo senso sono aperti alla community, dopotutto sono pur sempre videogiocatori.


Ecco un paio di concept art realizzati da uno dei 2D artist di Digitaly Arts, Alessandro Andito, per capire come sarà il mood del videogioco. Altri concept li troverete sui loro social e sul loro sito.






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